Le rocce presenti nella cava di Lavanche e oggetto di coltivazione sono costituite essenzialmente da prasiniti con diverso grado di scistosità e percentuali di minerali diverse a seconda della colorazione della roccia. Le prasiniti sono il prodotto della trasformazione metamorfica in facies scisti verdi di basalti thoeliitici, con tipica associazione ad albite porfiroblastica ocellare, clorite, attinoto ed epidoto ferrifero. Tali rocce appartengono alla unità ofiolitica non eclogitica "Combin” della "Zona del Combin Auct., così come descritto nel Foglio 91_Chatillon del progetto CARG. L’unità del Combin è costituita da potenti sequenze di calcescisti calcariferi e terrigeni con ripetute intercalazioni tabulari di metabasalti prasinitici e da corpi lenticolari maggiori di metabasalti, metagabbri e serpentiniti.
Studi dettagliati delle ofioliti alpine negli ultimi anni hanno consentito di interpretare queste sequenze in termini di espansione dei fondi oceanici e di processi di subduzione, simili a quelli che accompagnano lo sviluppo degli attuali bacini oceanici. Attualmente si ha la tendenza a considerare le ofioliti come parte di una unità tettonica separata dai calcescisti, chiamata "Ricoprimento delle ofioliti” o "Ricoprimento Ligure” o ancora "Ricoprimento Piemontese delle ofioliti”.Alla base della sequenza vi sono mafiti ed ultramafiti, mentre nella parte superiore si trovano pillows-lava e le loro brecce, ricoperte da sedimenti a carattere pelagico quali selci a radiolari e calcari a grana fine; al di sopra di questi ultimi vi è un aumento della componente pelitica che porta a scisti flyschioidi (o scisti sericitici a seconda del grado metamorfico) simili a calcescisti.
Le ofioliti vengono quindi considerate come porzioni di crosta oceanica smembrate, assottigliate e più o meno metamorfosate con una parte del mantello principale. In Valle d’Aosta i litotipi che costituiscono le Pietre Verdi sono abbastanza vari, generalmente epimetamorfici, con minerali e strutture primarie talvolta riconoscibili, più o meno laminati e metamorfosati in prasiniti, anfiboliti diopsidiche, eclogiti glaucofaniche, serpentiniti a residui di olivina e pirosseno.
Pietra caratterizzata da una scistosità evidenziata da letti di biotite e clorite; l’albite risulta poco evidente tanto da non formare la tipica tessitura ocellare.
Pietra caratterizzata da una marcata scistosità evidenziata da letti albitici, alternati a epidoti e clorite; i livelli verde chiaro sono caratterizzati da una percentuale maggiore di epidoto.
Pietra caratterizzata da una marcata scistosità evidenziata da letti albitici, alternati a biotite; sono presenti talvolta livelli di calcite secondaria.
Pietra caratterizzata da una tessitura granulare e porfiroblastica, grana da grossolana a fine ed elementi a spigoli vivi; sono rilevabili cristalli di dimensioni da millimetrici a centimetrici di serpentino, con mineralizzazioni di quarzo, calcite e clorite e minerali accessori quale magnetite
Frazione Baravex Dessous, 9 - 11020 NUS (AO) - PI 01234567890
Tel. e fax +39 0165 767 795 - Cell. +39 335 710 65 00 / +39 335 577 95 56 - Mail info@baravexpietre.it
Valid XHTML 1.0 Strict • Valid CSS! • VisaMultimedia - Grafica | Internet | Multimedia | Video | Fotografia • Cloud Hosting Provider - HEXTRA